SUL CONFINE


In qualche modo ricorda le vicende di questo paese "sempre rinascente", tra periodi oscuri in cui sembrava destinato alla peggior sorte, per poi riemergere, rinascere e tornare allo splendore di un cielo azzurro nelle giornate più limpide. 


(Strada delle 52 Gallerie Monte Pasubio: un grisi in corrispondenza del fatidico cartello)

Per un grisi l'Italia parte da qui: da un motto, da una strada, dalla difesa di un ideale posto sul confine ultimo di quello che fu il fronte di guerra, di una penisola allora come oggi ancora incompiuta.

Se non avete mai camminato lungo il sentiero delle 52 Gallerie, andateci! Il panorama da lassù è bellissimo e l'alternanza del buio, quando passate per i tratti scavati lungo il pendio della montagna, scavati nella roccia viva, scavati a mano o usando la gelatina esplosiva; alla luce e lo strapiombo una volta usciti dalla pelle della montagna: è emozionante. 

In qualche modo ricorda le vicende di questo paese "sempre rinascente", tra periodi oscuri in cui sembrava destinato alla peggior sorte, per poi riemergere, rinascere e tornare allo splendore di un cielo azzurro nelle giornate più limpide. 


                                        (Uno dei magnifici scorci, all'incirca dopo la trentesima galleria)


Oggi credo ci troviamo all'interno di una di quelle gallerie, dove c'è solo la notte, ma abbiamo ripreso a scavare, a mutare mentre scalfiamo la roccia, cercando di ridare forma solida al nostro presente liquido. Serve la società civile ma per arrivare dall'altra parte del tunnel, serve ancor di più la Politica, la vera assente di questo periodo, che qualche intellettuale e fin forse profeta, aveva già compreso quarant'anni fa:


"Prevedo la spoliticizzazione completa dell'Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi. Lo so: i comitati di quartiere, la partecipazione dei genitori nelle scuole, la politica dal basso... Ma sono tutte iniziative pratiche, utilitaristiche, in definitiva non politiche. La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come"
                                                                                                 (P.P.Pasolini)

Perché, francamente, non se ne può più dell'ipocrisia di chi ti dice "io non faccio politica", ma scusate, che significa "io non faccio politica"? Sarebbe come dire che le tue scelte al supermercato, al centro commerciale, al lavoro, non sono influenzate da nulla? Che ogni volta che compri o vendi, lo fai solo in base a ragioni di mercato (come se anche quello non fosse fare politica), o in base solamente al proprio tornaconto personale? 

Ovviamente no, in quanto ogni scelta, ogni cosa che compriamo e vendiamo è un atto di per se politico, e allora basta! Tutti facciamo politica! L'unica differenza: è tra chi si schiera apertamente sul campo da gioco e chi preferisce non metterci la faccia, (codardo). 

Se chi c'era lassù a difendere il confine italiano sotto tempeste d'acciaio fosse stato codardo, oggi, probabilmente, al posto di un'unica goccia di sangue  austroungarico avrei un'unica goccia di sangue italico.

Ma il generale Achille Papa con il grido rivolto al nemico"di quì non si passa", frase che sarebbe poi diventata il motto della Brigata Liguria che difendeva il dente italiano sul Pasubio, impedì l'avanzata del fante asburgico. Lì oggi si trova il rifugio che porta il suo nome e dove ci si può ristorare dopo le tre ore abbondanti di camminata in salita (che fatica).



                                                           (ventottesima galleria "Genova")



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